La Biblioteca scolastica del Liceo “Santa Rosa da Viterbo”, come vuole il motto di questo Istituto, è #incontinuaevoluzione.
Evoluzione radicata nel tempo, perché nel corso della sua lunga storia il Liceo, che nasce come Istituto Magistrale ed è stato protagonista di tutte le trasformazioni di questo indirizzo scolastico, arricchendosi, nel tempo, di un Liceo linguistico, poi trasferito presso altro Istituto, e di un Liceo Musicale (è in progetto l’attivazione anche dell’indirizzo Coreutico), ha fornito spesso, in passato, un servizio bibliotecario. C’è testimonianza, attraverso documentazione cartacea (registro dei prestiti) di una biblioteca scolastica attiva durante il Ventennio. Le vicissitudini del secondo conflitto mondiale causarono l’interruzione del servizio, ripreso alla fine degli anni ’40 del XX secolo e proseguito in maniera quasi interrotta fino agli albori del XXI secolo, con un “floruit” che si può collocare fra gli anni ’80 e ’90. Dopo questa fase, il prestito librario, attività precipua di questa Biblioteca, ha visto concretizzarsi una vera e propria parabola discendente. All’inizio degli anni Duemila si è provveduto ad una catalogazione cartacea, ma non ci sono testimonianze documentarie di una ripresa del servizio prestito costante ed organica, né di particolari attività culturali.
Prima che la pandemia colpisse il Paese e, di conseguenza, le sue istituzioni scolastiche, una piccola commissione di docenti, di Lettere e di Strumento, aveva provato a riattivare la Biblioteca, trovandosi di fronte alla difficoltà di dover risistemare, razionalizzare e catalogare il patrimonio, piuttosto consistente ma, a tratti, antiquato. Dopo lo scoppio della pandemia, l’impossibilità di un lavoro costante fianco a fianco ha costituito una difficoltà piuttosto notevole, che ora si sta cercando di superare attraverso l’accesso ai fondi PNNR e le adeguate iniziative di formazione; nel frattempo, si è puntato all’accesso alla lettura digitale attraverso la piattaforma MLOL, all’organizzazione di un prestito informale e, soprattutto, all’organizzazione di eventi che fondessero la lettura con la pratica musicale e l’esportazione dei contenuti culturali all’esterno delle mura scolastiche, anche in un’ottica di fusione coi PCTO e di avvicinamento degli alunni al mondo dell’editoria. In tal senso, si segnalano le celebrazioni del Dantedì, con teatralizzazione di alcune scene dalla Commedia, l’incontro con una RSA locale, la presentazione del lavoro del compositore viterbese Cesare Dobici, la partecipazione al progetto BIT, la partecipazione a #ioleggoperché.
Per il futuro, la speranza, o meglio l’obiettivo, è quello di incanalare le energie profuse verso una serie di attività ancora più razionali ed efficaci, aperte al territorio e alle necessità del contesto viterbese.